Cronaca
23 Febbraio 2015
Un viaggio nel cunicolo dell'ospedale, tra infiltrazioni e condizioni al limite dell'igiene

Le ‘grotte’ di Cona

di Marco Zavagli | 3 min

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Infiltrazioni, mosaici di muffa sui muri, cemento che non resiste nemmeno alla prova di un’unghia. E ancora trappole per topi accanto alle cucine, grondaie interne, imbuti appiccicati alla meno peggio sulle pareti per convogliare le acque piovane, travi corrose dalla ruggine. Anche piccole stalattiti di calcare, come una involontaria grotta suburbana.

È lo spettacolo che offre il “cunicolo” dell’ospedale inaugurato nemmeno tre anni fa, frutto del lavoro di 21 anni di cantieri e di circa 300 milioni di soldi pubblici. Senza contare le infrastrutture (alcune ancora da completare come la metro di superficie) e i 900 milioni in più non previsti nel contratto iniziale che verrà a costare da qui ai prossimi 30 anni per la gestione dei servizi no-core.

Per quanto il sindaco Tagliani abbia pubblicamente chiesto ai ferraresi di non parlar male del loro ospedale, dopo le fotografie e i video che accompagnano questo articolo sarà difficile persino per i più miti contribuenti non storcere il naso davanti a quello che la deputata cinquestelle Giulia Sarti ha definito a bocca aperta “uno scandalo che non avevo mai visto”.

Ad accompagnare la parlamentare, giunta a sorpresa a Ferrara assieme a Raffaella Sensoli, consigliere regionale sempre del M5S c’era il consigliere comunale grillino Andrea Castagnoli di Codigoro. “Dalla posa della prima pietra, più di vent’anni fa, siete i primi politici che mettono piede nei sotterranei dell’ospedale”. Le accolgono così i rappresentanti sindacali della Uil Fpl, ai quali le due rappresentanti del Movimento di Grillo hanno chiesto di fare da Cicerone. O forse sarebbe meglio dire da Caronte.

E così, alle 17.15 di ieri pomeriggio, è iniziato il girone infernale attraverso il famigerato “cunicolo”, di cui il consulente della procura, l’ingegnere Vincenzo Marinelli aveva messo nero su bianco per il processo penale in corso dichiarazioni alquanto esaurienti: “La realizzazione del cunicolo non trova corrispondenza nelle tavole architettoniche del progetto esecutivo, dove era prevista una soluzione diversa per l’impermeabilizzazione. E non risulta alcun documento variativo che giustifichi questa discrepanza”. Già durante il sopralluogo funzionale alla sua consulenza, Marinelli afferma che durante la perizia riscontrò evidenti infiltrazioni di acqua di falda, presente a circa un metro e mezza sotto le fondamenta. Infiltrazioni che determinavano “all’interno del cunicolo, condizioni di umidità idonee alla proliferazione dei microorganismi che, verosimilmente, potranno contaminare sia le merci trasportate lungo il cunicolo che gli attigui locali ricavati nel piano interrato dei vari blocchi, tra cui la cucina e gli spogliatoi del personale infermieristico”.

Come soluzione vennero installate lungo i circa due chilometri di percorso delle pareti di copertura, più estetiche che utili, per il costo di un altro milione di euro. Con scarsi risultati, a giudicare dai rimedi estemporanei adottati in questi anni: dagli imbuti attaccato con il cemento al muro per convogliare le acque reflue alle mini grondaie alle canalette sul pavimento. Particolare di colore, a proposito di igiene, le trappole per topi disseminate un po’ d’ovunque. Ovviamente anche vicino alle cucine e alla lavanderia.

Tutto questo a 6,60 metri di profondità dal piano parcheggio e in condizioni meteorologiche non precarie. Nei giorni scorsi infatti le precipitazioni sono state clementi.

Non come a fine luglio 2014, quando sono stati girati i video che mostriamo sotto. Il 30 luglio (fa fede la pagina del quotidiano) le pareti del cunicolo grondavano letteralmente acqua da ogni parte.

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